lunedì 9 marzo 2015

Yoshihiro Tatsumi, quando il manga diventò adulto

Alla vigilia dei suoi 80 anni, ci ha lasciato sabato 7 marzo Yoshihiro Tatsumi, fumettista giapponese noto soprattutto per i gekiga, termine da lui stesso coniato nel 1957 per descrivere un fumetto capace di affrontare tematiche più adulte.

La sua precoccupazione non fu lontano dalla rivoluzione italiana degli anni Sessanta che con Diabolik (1962) e Kriminal (1964) precedettero la nascita del mensile Linus (1965) e personaggi epocali come Valentina (1965) e Corto Maltese (1967), che dimostrarono le grandi potenzialità di racconto ed emozioni che poteva schiudere il fumetto non soltanto ai lettori più giovani (che comunque sarebbe già tantissimo).

Aspettavamo da tempo le sue risposte a un’intervista per via scritta che gli abbiamo inviato tempo fa... e ora capiamo perché non ci aveva ancora risposto del tutto: ci resta la sincera riconoscenza per il suo lavoro e la sua cortesia. 

Tatsumi aveva raccontato la sua vita interamente dedicata al fumetto, sulle orme del dio dei manga Osamu Tezuka, in prima persona nella sua intensa autobiografia a fumetti Una vita tra i margini, in Italia pubblicata da Bao Publishing.

Qui trovate un’anteprima, ma presto usciranno nuove sue opere ancora inedite in Italia. E già non vediamo l’ora

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