mercoledì 11 marzo 2015

Coyote e Beep-Beep, 66 anni di regole ferree

In un memorabile articolo su FdC n.74 del 1999, il nostro attuale direttore editoriale Loris Cantarelli scrisse quello che rimase per anni l’articolo più completo (con l'intera filmografia) mai apparso in Italia sugli allora cinquant’anni delle avventure di Wile E. Coyote sempre alle calcagna di quell’irritante Beep-Beep.

Qualche giorno fa, il regista newyorchese Amos Posner ha mirabilmente commentato una fotografia su Twitter una pagina dell’autobiografia del loro creatore Charlie “Chuck” Jones uscita proprio quell’anno, dal titolo The Life and Times of an Animated Cartoonist, in cui si è dichiarato “ancora ossessionato dalle regole coyote/roadrunner di Chuck Jones. Notevoli per definire i vostri personaggi così chiaramente e in modo conciso”.

Lo storico regista e animatore elencava in quell’occasione le 9 regole che ogni episodio con il roadrunner (il volatile “corridore della strada” dell’ordine dei Cuculiformi, a volte scambiato erronamente per un piccolo struzzo) deve seguire.

Le trovate ben commentate qui: sono tutte essenziali e istruttive (compresa quella che ricorda come “tutta l’azione deve restare confinata nell’ambiente naturale dei due personaggi, il deserto americano del sudovest”), ma la più divertente e geniale è forse quella che tutti ricordano: “nessuna forza esterna può far del male al coyote, solo la sua inettitudine o l’insuccesso dei prodotti ACME”.

Qui sotto l’eloquente conclusione dell’episodio del 1980, in cui finalmente Wile E. Coyote (“professione: genio”) acciuffa il pennuto...

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