martedì 17 febbraio 2015

Marco “will” Villa, fumettista precoce

Ha 23 anni, il fratello più grande Luca che a 26 anni studia architettura e il padre Claudio di 55 creatore grafico di Dylan Dog e copertinista dal 1994 di Tex. Da un po’ di tempo, Marco “will” Villa si ritrova proprio vicino al padre (“Espressivo ed efficace. Matita solida. China in evoluzione. Regia e storytelling convincenti. A parità di età, è più bravo di me...”, il lapidario commento) nei rispettivi tavoli da disegno nella loro casa di Albavilla: lo ha incontrato per FdC Andrea Cavalcanti.

Al lavoro per alcune modifiche nell’ormai prossima ristampa del volume cartonato e brossurato Unico indizio le scarpe da tennis della milanese ReNoir Comics (160 pagine, € 14,90) scritto da Davide Barzi e disegnato in alternanza con l’esperto collega Sergio Gerasi, “will” fa professione d’umiltà: “Al terzo anno di liceo, avevo conosciuto Davide e Sergio in un seminario sul fumetto di una settimana a Casargo. Tre anni dopo, quando avevo già preso ad allenarmi disegnando a casa, ho ripreso contatto con Sergio che, alla fine, mi ha coinvolto in questo progetto”.

Il volume narra un’intensa storia noir nella Milano anni Cinquanta, sulla morte di un senzatetto sulla quale un maresciallo decide di indagare fino in fondo. “Un anno di lavoro per un risultato molto soddisfacente. Un’esperienza molto positiva che mi ha insegnato di non sottovalutare mai la sequenza del racconto, la cura dei particolari e, soprattutto, la costanza al tavolo da lavoro: negli ultimi mesi, disegnavo dalle 8 alle 20 con una breve sosta...”.

E sul nomignolo d’arte “will”, avverte: “Mettiamo subito in chiaro che il cognome Willer non c’entra nulla... Il mio sì, però: a scuola mi chiamavano Willy, io ho tolto la Y finale ed è rimasto will”. Con una postilla: “Sì, il mio è un padre ingombrante in questo settore. Ma ho con lui un ottimo rapporto: confrontiamo le opinioni, discutiamo sui dubbi. Ma vuole che io cresca da solo... Resta, comunque, un validissimo esempio da seguire”.

E rivela: “Sempre per ReNoir e su sceneggiatura di Barzi, sto lavorando a Le storie del mondo piccolo, brevi storie autoconclusive da Guareschi sulla scia dei racconti di Don Camillo. E poi c’è un altro progetto, del quale adesso, chiedo scusa, non parlo. Per scaramanzia...”.

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