sabato 21 febbraio 2015

50 anni di festival italiani sui fumetti

Nonostante la prima mostra di fumetti in Italia sia avvenuta al Tribunale di Milano ai primi di novembre del 1950, come abbiamo noi stessi verificato su FdC n.210 intervistando uno degli organizzatori Roberto Renzi (poi creatore di Tiramolla), la data del 21 febbraio 1965 è fondamentale per l’intera industria culturale italiana.

Oggi si festeggiano infatti i 50 anni del 1° Salone Internazionale dei Comics che si svolse a Bordighera (IM) per iniziativa di un movimento internazionale, patrocinato e sostenuto dall’Università di Roma e, come racconta il patron di quei primi anni Rinaldo Traini (che poi lo portò a Lucca, dove si tenne dal 1966 al 1992), “interessato all’analisi del fenomeno comics nella società moderna e alla sua rivalutazione critica come mezzo di espressione e di comunicazione”.

Quell’evento è stato un momento importante sotto il profilo culturale ma anche un riconoscimento per l’opera di tanti autori che, ha dichiarato giustamente Traini, “in tutto il mondo e attraverso vari mezzi avevano (e hanno) influenzato gli altri mezzi di comunicazione, l’arte e la cultura della società industrializzata”.

Quel giorno gli autori di fumetti (che spesso scherzando si chiamavano “fumettari”, ma che ormai da tempo si chiamano più correttamente “fumettisti”) presero coscienza attraverso il riconoscimento della cultura ufficiale, conclude Traini, “di svolgere un ruolo di primo piano nel rapporto diretto con la società civile. Io che sono stato testimone, insieme a molti altri, di quell’evento sensazionale, mando a tutti gli autori di comics e in generale a tutti gli operatori del cartooning i miei più cari saluti e i più sentiti auguri e il ringraziamento per la loro opera insostituibile spesso ancora oggi non abbastanza riconosciuta. Che sarebbe stato il mondo senza i fumetti?”

Naturalmente è una domanda che non riusciamo nemmeno a prendere in considerazione. Anche perché, come può vedere ognuno di noi attorno a sé, i fumetti sono più presenti che mai...

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